mercoledì 10 novembre 2010

Loss Squinternatos: Zucche contro zucche

Loss Squinternatos: Zucche contro zucche

E.E. :esercenti esasperati

"Esercenti esasperati incontrano il sindaco ", leggo nello strillo di alcuni quotidiani locali. Dentro di me, prima di leggere gli articoli, commento lietamente : oh, meno male, si sono resi conto di quello che accade il venerdì, il sabato e la domenica sera dentro e fuori i bar della città. Illusa !
La loro esasperazione era collegata agli assalti notturni ai loro locali, per forzare i cassetti delle slot machines: sentendosi indifesi di fronte ai pericolosi ladri di spiccioloni, chiedevano al sindaco di aumentare i controlli ai propri sacri beni . Il pensiero che si fossero associati per discutere con il sindaco quali misure prendere per contenere gli entusiasmi alcoolici e tossicodipendenti di molti giovani roveretani , tra cui molti minorenni, era davvero futurista e sommamente ingenuo. Eppure lo vorrei, questo incontro : a meno che i nuovi amministratori, dopo averci consigliato di ficcarci i tappi negli orecchi per non patire i rumori prodotti da efferate band musicali, ci consiglino di indossare anche le mascherine per gli occhi. Non sento, non vedo, e poi ? ci manca solo il non parlo, e abbiamo dimostrato che non è poi così facile governare una città.
Vanno coinvolte le famiglie ? Mi sono chiesta, sabato scorso a proposito della clientela di un bar vicino alla casa in cui abito, chi siano, questi " genitori" : penso che il rientro tardivo di un figlio strafatto sia un " evento concreto" davanti al quale si può stare in silenzio oppure dire qualche cosa... e che cosa ? Che siamo davanti alla prima generazione di giovani fumatori esposti al rischio di un cancro precoce ? Ad una generazione di giovani bevitori esposti al rischio di forti danni cerebrali ?E di forti danni sociali, per i comportamenti che questi giovani burattini adottano quando sono " stupefatti" ? Sabato, comunque, ho telefonato ai vigili rubani, sconfortati per il senso di impotenza che anche loro vivono : infatti, che fare di fronte alla massa dei beventi e dei bevuti ? Non è il consumo di alcool ( vedi un post precedente )che preoccupa, ma l'eccesso del consumo : e se non si dà una risposta collettiva, ogni iniziativa lascia il tempo che trova. A quando un bell'incontro tra esercenti esasperati, amministratori, educatori ?

mi ha scritto Ildebrando

Come sappiamo, ne abbiamo 5 e ce ne chiedono 7, ci avverte Giulio. Perciò sta cercando disperatamente di scovare chi non paga le tasse , controllando minuziosamente le dichiarazioni dei redditi dell'Italia intera. La mia deve essere particolarmente simpatica, dato che è oggetto di regolari indagini. Oppure è così trasparente che è più facile individuare se e come ho versato il dovuto. Come mi disse una volta un avversario politico che presentava interrogazioni sulle delibere da me impostate come assessore all'istruzione , alla mia domanda perchè si ostinasse a setacciare proprio quelle e non altre più intriganti, " almeno le tue le capisco "...
Orbene, Ildebrando , direttore generale dell'agenzia delle entrate , mi ricorda con una gentile missiva che ormai non si deve più allegare alla dichiarazione la documentazione comprovante le spese che si possono detrarre. Che però questa dichiarazione va conservata. Per cui mi chiede di mandargli per posta ( questa è bella! E se, nonostante le raccomandate A/R ecc. , la mia risposta alla sua lettera si perde nel nulla italiano ?)la documentazione, così metteranno a confronto i dati in loro possesso con i miei , ricavati dalle mie carte... Me li immagino, i grandi evasori che sorridendo passano alla chetichella dietro la schiena ingobbita dell'impiegato incaricato di sfogliare le mie ricevute , umettandosi l'indice e ponendo i miei fogli sulla bilancia della giustizia fiscale... E se non lo faccio? Ildebrando, agitando l'indice, mi scrive che in questo caso non potrà credermi, mi farà un altro controllo, e mi chiederà il conto...Giusto, dico io. Attendo con ansia notizia che Ildebrando ha scritto a tutti, proprio a tutti gli italiani. Dopo tutto, come nipote di un Oberispezient della Finanzwache dell'I.R. governo austroungarico ,non posso che essere d'accordo. Il virus del dovere di pagare le tasse me l'hanno inoculato da piccolissima.
Quindi ho conservato religiosamente tutta la documentazione, che gli invierò, pur tremando per la sua sorte ( arriverà, non arriverà ? )
Ah, Ildebrando ! Nome poetico, lavoro ingrato : soprattutto perchè la " collaborazione" fiscale da te invocata è davvero, in questa italia disperata, diventata una sciagurata scelta individuale e non un atto di responsabilità collettiva.

lunedì 1 novembre 2010

Zucche contro zucche

" Vandali distruggono le zucche", è lo strillo che invita a leggere l'articolo di un quotidiano locale. Le zucche sono quelle che decoravano allegramente alcune piazze della città intristita da una pioggia battente, ma ugualmente percorsa da tante famiglie in cerca di curiosità . Assieme alle zucche distrutte, questa mattina facevano bella mostra di sè i " soliti" frantumi di bottiglie di birra. " Paesaggio urbano" cui non riesco a rassegnarmi . Mi piacerebbe pensare che le zucche siano state distrutte da un " commando" fortemente convinto della necessità di tornare a pensare ai santi ed ai morti senza mercanteggiare memorie, ideali, progetti di vita racchiudendoli in un vegetale o coprendoli con un cappello nero a punta . Ma ho imparato, a mie spese, ad essere meno ingenua : il grazioso abbellimento è certamente stato vittima dell'idiozia di zucche umane contraffatte dall'alcool ( ed altro ) , che in lieto gruppo si dedicano all'imbruttimento di se stessi e dei luoghi in cui vivono. Il loro vero terrore è infatti quello di confrontarsi con una possibile bellezza, con una possibile regola , con una possibile buona conversazione. Non condivido per nulla la mercificazione di riti e tradizioni ( anzi, in molti casi neppure quelli ) , ma lo stupido accanimento contro la dimensione collettiva della vita e di alcuni oggetti che la rappresentano ( la panchina, l'altalena ai giardini, e perfino le zucche )mi spingono a chiedermi che cosa si possa fare , tutti insieme, per modificare la situazione. La cattura delle zucche umane ed il loro successivo invio ai lavori nei campi e nelle officine mi sembra improbabile ( tra il resto ne farei accompagnare molte dai genitori ). Una valutazione spassionata di ciò che accade tra molti giovani nel week end potrebbe essere fatta da tutti gli adulti possibili ed immaginabili che abbiano responsabilità pubbliche, anche con il sistema della " messa in situazione reale": ve li immaginate seduti sulle scalette della birreria o in piedi sulle porte dei bar a " guardare"per qualche ora che cosa succede ...?

Un tanto al chilo

" Non avrei mai detto che era minorenne" ha esalato , stupefatto , un semidecomposto anzianotto a proposito della giovanotta K. Colpito dalle straordinarie misure delle sue tette , si è confuso ;una maggiorata così deve per forza essere maggiorenne, ha pensato. Nessuno scrupolo, dunque , nell'introdurre una adolescente , allevata a suon di telepornocrazia , nel regno del principale telepornocrate. Non mi stancherò mai di sottolinare come quest'ultimo sia sorretto da una massa consenziente di uomini e di donne afflitti da impotenza morale e culturale , eterodiretti alla spasmodica ricerca di una potenza sessuale che curi la loro depressione esistenziale. ( eterodiretti in quanto diretti da éteros, ossia l'altro in greco ! ) Ma forse il mefitico complice dei vari Erode , che tolgono agli innocenti la dimensione della trascendenza così necessaria per vivere con gli altri e per gli altri , sapeva benissimo che la maggiorata era minorenne, e perciò l'ha offerta agli amici, uomini impotenti che pesano le donne un tanto al chilo, le acquistano e le consumano. Qualcuno tra noi, genitori od insegnanti o allenatori che siamo, ha certamente incontrato adolescenti come K. Ne abbiamo pertanto conosciuto il linguaggio, i travestimenti, le illusioni , i sogni sballati, le delusioni, i rischi affrontati con la massima incoscienza, ma ne abbiamo percepito anche il desiderio , esplicito od implicito, di avere qualcuno di forte che ne arresti la deriva verso il mondo dei ladri di anime . Che parlano d'amore e di aiuto da perfetti narcisiti ed onanisti . ( Rileggere in proposito le peculiarità del carattere anale studiate da Freud ed i suoi bei saggi sul narcisimo.) Ricordando che lo schermo televisivo è anche lo specchio in cui ci riflettiamo. E viceversa. Sembra che ormai tutti si siano resi conto della mutazione antropologica indotta da vent'anni di telepornocrazia : molti di noi, modesti insegnanti , da tempo, ahimè, " l'avevano detto " .

domenica 31 ottobre 2010

Il Minotauro è ancora qui

Nulla di nuovo sotto il sole italiano , a proposito dei rapporti tra vecchi capopopolo e giovani donne . Molti paesi, molte città sono state governate abbastanza tempo dal feudalesimo , per non ricordare che lo jus primae noctis era prassi consolidata . Rito ancestrale , messo in scena per nutrire il potente di turno con il sangue delle vergini ? Per rianimare il fallo floscio dell'anziano con la vista e la penetrazione di carne giovane ? Rito che continua. Emma , che frequenta tra gli altri anche gli ambienti confindustriali, sa benissimo che non solo Silvio apprezza la freschezza femminile , ma molti suoi colleghi imprenditori si accompagnano con giovani donne siliconate ; Gianfranco ha ereditato dall'uomo con la cuffia una bionda d'asporto ; di più, anche noi, "popolino", osserviamo questo fenomeno tutti i giorni . Lo conosciamo bene, l'anziano che si rianima con la giovane nutrendosi del suo futuro perchè , terrorizzato dallo scorrere implacabile della vita , è desideroso di allontanare la fatale scadenza ; lo conosciamo bene, l'anziano terrorizzato dalle difficoltà crescenti di erigere il proprio organo , che esibisce la giovane per pubblicizzare visivamente la meraviglia di " farcela" ancora . ( Sarebbe necessario analizzare il perchè Susanna si accompagni con i vecchioni, ma la risposta più scontata " lo fa per denaro ", è solo una delle possibilità. La persistenza del patriarcato, che risponde alla difficoltà di organizzare la vita comune affidandosi agli schemi dell'istinto ( la riproduzione sessuale , la competizione tra membri maschi de branco , l'emarginazione od aggressione delle componenti deboli del branco , la sottomissione delle femmine )mi rende molto pessimista rispetto ad un cambiamento di cultura. Sperare che Silvio "cada per questo non è realistico. Troppi sono i maschi italiani consenzienti, anzi conniventi con la ritualità sessuale ( ma per favore non si parli d'amore ! ) dei vecchioni di turno ; di qui il successo di quell'orrenda espressione che non riporto, ma che , in modo perfettamente subliminale, si associa alle feste tribali della fecondità, associate a volte anche agli stupri ; troppe le Susanne che , convinte di vivere in un periodo di carestia ( quella culturale c'è di sicuro ) si offrono al vecchione per essere scelte tra tante e dunque assicurarsi il necessario "nutrimento "( di soldi, di fama ) che le fa sopravvivere : troppo diffuso è il compiacimento di molti maschi verso chi " ce l'ha fatta" ad assicurarsi " carne fresca" . ( Un famoso Luis ebbe l'occasione di dichiarare in pubblico, al termine della chiusura di una campagna elettorale, che doveva tornare a casa presto perchè " aveva la moglie fresca" che lo aspettava....) Attendere Teseo, attendere Arianna, attendere una nuova era senza un Minotauro che divori il futuro dei giovani e delle giovani onesti, puliti, leali, che non si accompagnano con i vecchi laidi e manipolatori ? Attendere è poco ; partendo dalla constatazione che l'homo non si è affatto evoluto e forse non potrà mai farlo, occorre lavorare perchè l'est/etica ( leggete il bel libro di Ugo Morelli, " Mente e bellezza " )torni a governare il nostro tempo ...

mercoledì 20 ottobre 2010

la rivolta dei buoni

Donna torturata e sciolta nell'acido, padri manipolatori e stupratori di anime e corpi di figlie e nipoti per soddisfare le proprie immediate pulsioni poi rivestite di razionali motivazioni , sindaci del sud che confessano solitudine ed impotenza ( radiotre, File Urbani di oggi )mi spingono non solo ad una profonda commozione, non solo ad un sentimento di lucida disperazione ( quando mai saranno " puniti" i colpevoli, che se ne vanno indifferenti a ciò che fanno ed hanno fatto? Camminano , ben visibili accanto a noi, continuando a corrompere il sottile tessuto che ancora un pò ci lega ) ma anche a gridare con forza che è davvero necessaria una rivolta, una rivolta dei " buoni", delle persone gentili, delle persone leali, delle persone ricche di quelle " virtù deboli! e di quella fragilità di cui parla anche Andreoli nel suo ultimo libro ...

domenica 12 settembre 2010

gesti antichi

Mio padre che schiaccia il tubo del dentrifricio per farne uscire anche l'ultimo serpentello di pasta. Che scuote la confezione del caffè perchè ne escano anche gli ultimi grani, che poi macinerà. Che raccoglie dal sacchetto anche l'ultimo chicco di riso per versarlo in pentola. Che, al mattino, prepara sulla cucina economica il caffè d'orzo , mescola e rimescola il liquido profumato mentre sui cerchi della cucina, alimentata a legna, abbrustolisce le fette del " pane vecchio". Che passa sulle mani la metà di un limone spremuto, perchè sbianca la pelle. Che si lava la faccia con l'acqua fredda, perchè così la pelle rimane giovane a lungo. Che va a prendere una damigiana di vino dal contadino e la legna dall'amico boscaiolo. In cantina mette il vino nelle bottiglie con la " ladra", un tubo sottile ; e ci arruola per scaricare la legna, portata con un furgoncino nel cortile di casa, ed accatastarla . E che paura quando in mezzo alle " zocche" troviamo uno scorpione !
Osserviamo " da sotto in su"i gesti del babbo: siamo ancora piccoli, e stiamo imparando a vivere. Quanto sono preziosi anche adesso un chicco, un grano, una buccia . ..

BRICconcello

Diventata ahimè per necessità donna capace di tinteggiare pareti, sostituire lampadine, usare chiodi e martello ma anche strumenti più evoluti, voglio sostituire un...copriwater. Prendo le misure e vado al Brico della mia città. Atmosfera depressa, nel negozio : cassiera immusonita, commessi sfuggenti. Ipotizzo che abbiano problemi di lavoro, non sarebbe poi così strano, dati i tempi. Tra gli scaffali del salone si aggira anche un giovanotto azzimato, con una targhetta " Brico"sul petto : mi rivolgo a lui per chiedergli assistenza , le proposte di acquisto sono infatti varie ed eventuali per prezzo e materiale. Mi risponde bofonchiando e sparisce. Faccio il pensiero che, essendo donna non assistita da un compagno BRICcone, sono un soggetto alieno: forse dovrei stare al supermercato attiguo a scegliere la verdura ? Cerco di fare da sola : ma mi è difficile leggere, sulle confezioni dell'oggetto che mi interessa e che sono esposte in alto sugli scaffali, le misure che mi occorrono. C'è una scaletta appoggiata allo scaffale, ci salgo sopra? Si avvicina , severa severa, una commessa : no, non posso salirci sopra io. Mi sforzo di essere gentile e le chiedo come diavolo allora posso leggere le misure ! Con l'aria di chi ascende al patibolo sale lei sulla scaletta , e finalmente me le detta !Arrivata alla cassa, scopro che il giovanotto scostante è il vicedirettore e che sta accompagnando, arzillo arzillo, un amico che ha acquistato, con la sua assistenza, quel che mi sembra un pezzo di legno. Gli prometto interessamento sul blog, lui mi dice gentile di tenere lo scontrino, se casomai le misure del copriw non fossero quelle giuste...( Peccato che sulla confezione ci sia scritto che, se dissigillata, la confezione te la devi tenere...)
p.s: l'ho montato, e va benissimo.

martedì 7 settembre 2010

nella squola cualcosa non cuadra

Sto aspettando in ospedale, con altre persone, il mio turno per un visita . Nella sala è acceso un monitor, Rainews 24 sta trasmettendo la conferenza stampa della ministra dell'istruzione. Non credo alle mie orecchie : tra le tante, sta vibratamente esponendo il dato secondo cui le risulta che "molti precari, anzichè accettare sedi scomode, hanno preferito chiedere il sussidio di disoccupazione" ! E si tace, con pausa efficace che induce ad attribuire ai precari della scuola pigrizia, disonestà intellettuale, desiderio di fregare lo stato . Sono indignata. (Quanti saranno stati questi casi ?) L'unico elemento che mi consola è che, assieme a me, sono scandalizzati anche gli altri utenti.

Leggo poi la prima pagina di un quotidiano , che riporta la soddisfazione del ministro dell'economia perchè nelle industrie si è verificata una ripresa: l'Italia sta meglio, dunque. Si tornerà a vendere e comprare, che bello. Accanto a questa, però, c'è la notizia che molte classi della scuola pubblica quest'anno avranno trenta, e persino trentacinque alunni. Chiunque ne sappia almeno un pò di istruzione , capisce che questo dato è drammatico . L'efficacia di qualsiasi misura educativa , con tante persone ( le persone del 2010, si badi, non quelle del 1910 ) in una classe sola, sarà difficile da ragiungere. Si è davvero ripresa l'azienda Italia ? Accostando i due dati, non mi sembra proprio.
Chi conosce i ministri sa che la povera mariastella, ogni volta che deve presentarsi al mago tremontino , trema di paura e ripassa il compito, l'unico compito che le han dato : fare divisioni e sottrazioni nella scuola pubblica. Poichè è una brava scolara, cerca di essere sempre preparata.
Finora ci è riuscita, usando anche il metodo Boffo : i precari sono sostanzialmente dei lavativi sponsorizzati a sinistra ( e chissà se nei loro appartamenti di Montecarlo sono pure riusciti a farsi una bionda da asporto ? )

mercoledì 1 settembre 2010

la misura dei tappi

Dunque, dato il problema del chiasso ( anche musicale ) notturno che disturba i dormienti, la soluzione sta nell'infilare nei loro orecchi dei bei tappi di cera?
Lo sostiene un amministratore comunale di nuovissima nomina, proponendo la propria esperienza personale: in presenza di manifestazioni rumorose organizzate sotto casa sua, il politico raggiunge la pace infilando negli orecchi i tappi di cera. E, in un'intervista, lo consiglia a tutti.
Certo, può essere un buon rimedio. Magari gli organizzatori, pubblici o privati, di estasi serali o notturne potrebbero fornirme gratis un certo quantitativo ai residenti, azzerandone in questo modo l'impazienza acustica.
Ma può davvero essere affrontato solo in questo modo il problema della convivenza tra suoni che diventano molesti per volume ed altezza, e residenti costretti per ore ad accoglierli ?( è vero che c'è musica e musica; ma tutti sappiamo come risuona l'acid !)
Proviamo a ragionare : chi abita nelle case d'affaccio sulle manifestazioni ? Un anziano. Magari sordo, ed allora non servono i tappi. Ma magari ci sente benissimo ed ha la febbre. Una mamma ed un neonato. Magari insonnne di suo, il bimbo. O magari disturbato dalla intensità dei rimbombi. Un ammalato. Un lavoratore che deve alzarsi presto al mattino. Insomma, una umanità varia, ma non indistinta ed avviata all'etichetta " residenti intolleranti".
Può davvero essere l'esperienza personale la " misura" con cui pensare, da amministratori pubblici, una soluzione ai pubblici problemi ?
Non credo. Perchè è una misura fatalmente " corta", quella individuale. Non disegna le dimensioni di un problema collettivo, per cui la misura deve essere altrettanto collettiva, e dunque complessa, ossia capace di tenere dentro le differenze.
Non è facile amministrare la comunità, lo so bene : ma la " misura" va presa sul bisogno dell'altro, bisogno che va indagato a largo spettro, ed è una bella fatica. occorre distogliere lo sguardo dall'io e rivolgerlo al sè, alla terza persona.
Si può imparare ? Ne sono sicura, se c'è abbastanza modestia .
Leggere " Il potere" di Hillmann...

martedì 31 agosto 2010

B&B( e non è il Bed &&Breakfast)

Piazza, bella piazza. Una sera tardi, decine e decine di giovani davanti al bar illuminato ; suoni duri e puri escono dalle porte spalancate, vorticano bicchieri , il vocìo è alto e rotto dalle risate isteriche dei " fatti"...Non ti aspetteresti di vedere dei passeggini, ma...ci sono , eccome !
Un bimbo piagnucola, sfinito e inascoltato ; un altro se ne sta appoggiato allo schienale, rigido e silenzioso. Un orecchino gli brilla al piccolo lobo.
E' estate, è vero ; ma l'ora è avanzata, il chiasso molesto, i genitori assaporano le loro sigarette sulla testa dei figliolini...Rifletto : quanto dormono quei bimbi ? Quanto fumo passivo respirano? Quanta cura ricevono? E non parlo solo di cura fisica, ma di cura affettiva, di gesti di contenimento dell'ansia di vivere e di crescere che tutta la vita ci accompagna, e che ci rende necessario l'" Altro": ansia che, specie nell'infanzia, può essere contenuta da mamma e papà...Ma se i genitori sono ancora bambini desideranti, o adolescenti insofferenti di regole e dunque di responsabilità, di chi sono, di chi saranno quei bambini ? Andrebbe studiato, questo tema : Ne parla Isabella Fedrigotti nel suo nuovo libro, che esce il due settembre, e che parla proprio della solitudine dei bambini...

H&M ( e non è il negozio di abbigliamento )

Handicap e Marocco.
Affacciata per un momento sulla via in cui abito , assisto ad una scena che si imprime nella mente e nella coscienza : sta passando una giovane mamma marocchina con tre bambini di diverse età; cammina in fretta con un'amica italiana. Il bambino più grande è stanco, fa i capricci : cerca di attirare l'attenzione della madre tirandola per un braccio. Tutto ad un tratto la giovane si rivolta, gli assesta uno schiaffo e lo aggredisce gridandogli :" Handicappato ! Handicappato ! "Il bambino piange. Ecco, il " già diverso" ha trovato un modo efficace per umiliare un bambino , dandogli dell'" ancora più diverso".
Per reazione, ho deciso che, alla ripresa della scuola, metterò a disposizione due ore del mio tempo per aprire un " pronto soccorso linguistico" aperto alle madri degli alunni extracomunitari , per dare loro parole e significati e non dipendere sempre dai mediatori culturali o dai mariti . ( c'è una bellissima sequenza in proposito nel film " La classe ".
Temo però che la giovane di cui sto scrivendo conoscesse benissimo il significato del termine " handicappato"...

venerdì 6 agosto 2010

A/polis. Presepe urbano, una sera

Immaginate un presepe, ma diverso dal solito : qui si vede una piazza gremita di giovani sfatti , che vorticano al suono di rimbombi ipnotici. ( è un modo di dire, perchè è ancora un qui ), si vedono lunghe facciate di finestre chiuse , dietro le quali si agitano gli asserragliati in casa , con le palle shakerate dai suddetti rimbombi. Qualcuno fa l'atto di telefonare ai vigili urbani per sollecitare il controllo dei decibel e risalire ai responsabili del non richiesto trattamento d'urto per coronarie .Più in ancora , ma non tanto, si vede una chiesa affollata di spettatori per un concerto d'organo : Gianluca Capuano, l'organista, è bravissimo, ma nell'intervallo i curatori della serata infliggono al pubblico un lungo fuori programma , per definire incompetente il costruttore dell'organo ( commissionato nel 1975 ) . Fuori dalla chiesa si agita un gruppo di giovani - cappellino da Qui Quo Qua e pantaloni / pannolone - reduci dal birraiolo contiguo, che disquisiscono di una partita sezionandola ad altissima e turpiloquente voce. Nelle vicinanze si distingue un ristorante di pregio, con tavoli all'aperto cui sono seduti alcuni clienti , stupefatti per le abbondanti e inconciliabili sonorità che li circondano : a due passi è aperto anche un bar di tendenza , con fighetti in occhialini da sole notturno, assai tripudianti per eccesso di contributo alcoolico . Son pochi metri in tutto , eppure ognuno sembra vivere, anzi vive, strettamente ripiegato sul proprio momentaneo interesse particulare , senza alzare lo sguardo sul " vicino" : altro che " polis", questa è una "non -polis " , una a-polis che si riproduce sera dopo sera, giorno dopo giorno, in una assenza di reciprocità di diritti e di doveri. Rovereto turistica, Rovereto dei musei, Rovereto dell'impresa? No, prima va ricostruita la Rovereto - polis! E non sarà facile, dato che sui tetti delle case di questo presepe urbano è piantato un cartiglio : non vi si legge il tradizionale appello alla pace ed alla buona volontà, ma un esplicito " fuck! " Che cazzo vuoi ?

La conta : Pacco, Posta...

Ricordate il vecchio gioco? Passavano rapidi i vagoni del treno, e noi bambini sulla massicciata li contavamo : non con i numeri- uno, due, tre- ma con una filastrocca : "pacco, posta, visita, partenza". L'ultimo vagone, a seconda di dove era arrivata la conta, ci prometteva una lettera, un regalo, un viaggio, o l'arrivo di un parente. In città è da poco passato un treno , che ha portato una nuova amministrazione. Si è proposta subito in modo affascinante, come l'amministrazione del dialogo con i cittadini . E allora? Allora tempo fa ho letto sui quotidiani che il N. P. C. , il Nuovo Primo Cittadino , mi ha scritto per dirmi (o meglio, per dire a tutti i residenti del centro storico ), che devo spostare la macchina dal parcheggio in cui giace di solito, perchè lì si debbon fare dei lavori. Bello, ho pensato : così si fa. Attenzione a ciascuno, cura anche delle piccole cose. Son passate tre settimane: grazie agli articoli di giornale ho spostato la macchina, che ora vaga per i parcheggi cittadini, ma ancora non ho ricevuto nessuna lettera, come del resto i miei vicini . Magari è la Posta che non funziona. Altrimenti questa bella notizia sarebbe solo un Pacco.
Perchè dialogo, dia/logo, è scambio di parole che quasi si mescolano l'una con l'altra per avvicinare due realtà diverse e magari creandone una nuova ; pensando al dialogo immagino due persone che discutono percorrendo assieme una strada , per decidere assieme dove andare. Lo so per esperienza, è facile proporlo, è difficile praticarlo. Ma temo l'Annuncio del Dialogo, se poi l'orizzonte resta vuoto : pacco, posta, visita, partenza, annuncio...no, nella conta questa parola non ci sta.

Educa2

Immaginate una graziosa città con tante graziose piazzette su cui si affacciano eleganti facciate di case del settecento e dell'ottocento , abitate da numerose famiglie , anziani compresi. . Immaginate che , ad un lato della piazza, sia stato elevato un palco. E' estate : l'amministrazione cittadina ( non importa il colore e la forma, in questo si assomigliano tutte ) ha deciso di animare i languidi mesi di luglio ed agosto per i cittadini residenti , che rischierebbero di cadere nel baratro di un insano silenzio. Li omaggia dunque in primo luogo della visione e dell'ascolto gratuito, ancorchè non richiesto, dei mondiali di calcio e relativi tripudi o sconforti ; in secondo luogo di concerti bandistici e jazzistici ( confesso un debole per questi ultimi, debole che rende partigianissimo questo post , perchè è vero che ti disturba soprattutto quello che non ti piace ) ; in terzo luogo di giovanili performances di acid house, come quella che minacciosamente sta iniziando in questo momento ( invoco a mia volta le minacce di Giove Pluvio sulle piattaforme eletroniche ). E' questo particolare tipo di musica che male si adatta alle dimensioni della piazzetta : rimbombano le casse, , sprofondano le batterie , ululano le chitarre , i residenti si elettrizzano ( letteralmente ) ,ed anche un pò si incazzano perchè non hanno scelto programma nè orario. Non è neppure prevista la loro evacuazione a spese del Comune, come in caso di recupero di bomba. Eppure le esplosioni di entusiasmo degli artisti fanno concorrenza alle cannonate della grande guerra ! E' chiaro : qui si apre un problema di convivenza tra "diversi ", i burberi residenti e gli artisti incompresi , ma è soprattutto il luogo ad essere inadatto : non occorre un eccesso di intuito , ma solo un pò di cultura- anche non contemporanea- per abbinare musiche e spazi. ( Il jazz, per esempio, qui ci sta benissimo ...) Che c'entra l'educazione ? C'entra, c'entra, perchè se educare vuol dire anche dialogare , crescere insieme, trovare il modo di capirsi, non è meglio cercare di concordare con chi vive tutto il giorno e tutto l'anno nelle varie piazze e vie il modo di usarle assieme ?

Educa1

Tra poco torna in città la manifestazione "Educa", una sorta di Festival della pedagogia che si propone di approfondire svariati temi sociali, prendendo atto che vi è una vera e propria " emergenza educativa" da affrontare . Ad esempio l'abuso -programmato e non episodico-degli acoolici da parte di preadolescenti e giovani . Anche a Rovereto , sede di " Educa", si può prendere atto che lo " sballo di gruppo" è un'attività frequente , di cui rimangono le tracce , a notte fonda e nel primo mattino, nelle chiazze di vomito, nei rivoli puzzolenti di urina, nei frammenti di bottiglie rotte disseminate ad ampio raggio, nelle fioriere sventrate . Una sorta di mostra itinerante della incontinenza , piazzata davanti ai bar in cui si affollavano, poche ore prima, schiere di orfanelli di genitori e / o adulti educanti. Il trionfo delle grida e dei rutti notturni è un altro segno di questa incontinenza non solo fisica, ma anche emotiva , figlia anche di Maria ( De Filippi ) e del pensiero corto, cortissimo, che trasforma in immediato applauso od altrettanto fulmineo insulto il primo frammento di giudizio che compare nel cervello . Non si trattiene nulla, tutto va esposto e fatto fuoriuscire rapidissimamente ; l'acool accelera ed esalta questa incontinenza. Che fare ? Al di là dei ragazzi del gruppo " Stay Alternative " che si presentavano nei bar proponendo un modo giocoso per stare assieme e divertirsi senza ricorrere allo sballo , non ho visto altro. Educa ha allestito, nelle passate edizioni, colorati banchetti nei dintorni delle sedi del convegno che proponevano informazioni , cibi e bevandealternative all'alcool, ma , finita la settimana , il lavoro si è fermato. Invece lo vedrei bene per tutto l'anno , allestendo gli stessi tavoli davanti alle scuole, curati magari dagli studenti : il responsabile di questa iniziativa è diventato anche consigliere comunale della città, ed ha quindi la opportunità di prendere in mano il problema - perchè é davvero un problema, per la quantità e la ricorsività degli " sballi" locali -magari girando qualche sera per rendersi conto personalmente che sì, è vero, questa " emergenza educativa" c'è . Ed occorre Educare . Sempre . Magari coinvolgendo anche i gestori dei bar in un " corso di formazione" al compito co/educativo : ed anche le forze dell'ordine possono partecipare ad un compito di " contenimento" educativo degli incontinenti....

martedì 18 maggio 2010

analfabetismo di ritorno

E' proprio vero : se non si pratica quotidianamente il genere, si perde l'alfabeto necessario ! Sto parlando dell'abilità necessaria ad aprire il proprio blog !!!
Se ogni volta dovessi ricorrere, come ho fatto le ultime due volte, all'amministratore prof. Kawato, ricompensandolo con lauto ( ? lo dice lui ! ) pranzetto, dovrei aprire un mutuo. Od una locanda !
Oggi ho riaperto lo spazio, esercitandomi e proponendomi di scrivere quasi ogni giorno.
Visti i risultati elettorali, qualche cosa da scrivere ce l'ho ...

mercoledì 24 marzo 2010

Banda larga

Non ci credo ! Le bande musicali a spasso per il corso Bettini, per celebrare la fine della Civica Disgiunta !Un simpatico zum-pa-pà preelettorale in perfetto stile peronista , con ricchi premi , cotillons e assessorati per chi aderisce alla rinnovata lista Ora pro me ! Mi aspetto un repertorio ricco di marce trionfali, concluso con l'adattamento di "Vincerò". Dietro le transenne di corso Bettini chiuso al traffico, cori di clacson e di giaculatorie in onore del Santo Patrono. Stizzito l'Assessore .
In competizione elettorale con la brillante idea, Miorandi fa sfilare il coro dell'Armata Rossa in via Tartarotti e Previdi balla coi lupi in piazza santa Maria. Gli Schutzen improvvisano con il già Sindaco una gara di Bombardini. Vince chi le spara più grosse. Lorenzi le canta a tutti, Corradini fa la predica agli usignoli. Michelotto indice un referendum sulla Banda che ha in/cantato meglio i cittadini. La maggioranza della popolazione risponde che la migliore è stata la Banda larga ( destra, sinistra, alto, basso: avanti marsch !) del già Sindaco ...
Ma ti, da che Banda stat ?Vederem !

accordi e disaccordi

Ebbene, anche la Corte di Appello di Trento ha riconosciuto , poche settimane fa, le ragioni del direttore della Civica Scuola Musicale di Rovereto, che lo scorso anno aveva citato il Comune roveretano presso il Tribunale di Rovereto in una ben nota causa di lavoro , vincendola senza se e senza ma.
Il Comune fu condannato , già in prima battuta , al pagamento di alcune migliaia di euro ; la sua decisione di ricorrere e la successiva conferma della condanna già intimata hanno aggiunto , alle prime, altre spese .
Ohibò, ma il Comune... non siamo forse noi ? Dunque , pagheremo.
E per che cosa ? Per aver intimato il silenzio ad un dipendente comunale, pare.
Ma tutti quelli che hanno studiato un pò di educazione civica sanno che non si può intimare il silenzio a nessuno, perchè il diritto di parola è riconosciuto e tutelato dalla Costituzione ( finchè c'è ! ). Brutta storia, questa, e molto disarmonica .
Leggendo i quotidiani che hanno riportato la notizia ho avuto inoltre la sgradevole impressione che ci fosse del timore a trattare apertamente l'argomento della condanna del Comune . Spero sia solo un'impressione, perchè una stampa libera è luogo di altre, necessarie libertà.Che non possono essere condizionate neppure dalla Campagna elettorale prossima ventura.

pulizie di primavera

Come tanti passanti , durante l'inverno anch'io avevo notato la presenza di giovani neri fermi davanti ai supermercati ed ai negozi del centro, od agli angoli delle vie di maggiore passaggio. Di fronte alla loro richiesta di una moneta non sapevo come reagire , anche se mi veniva spontaneo rispondere di sì per l' educazione ricevuta ( ed accolta ). Ma mi ero anche fatta delle domande : erano tanti, facevano forse parte di un gruppo organizzato? Da dove venivano , con quale mezzo ? Erano davvero ...dei poveri?
Ne ho parlato con un volontario della Associazione Giovanni XXIII, impegnato nella ricerca degli "ultimi" della città per ascoltarli e assisterli concretamente, e se possibile anche subito !, nelle loro necessità. L 'Associazione conosceva " il problema" ed era già all'opera . Aveva avvicinato ciascuno di quei giovani , si era informata del loro nome , della loro provenienza, della loro situazione legale ...In questo modo aveva riconosciuto a ciascuno - ed a ciascuno restituito - la propria 'irripetibile individualità . Di persone, e non di mendicanti , per di più neri.
Se la prima domanda era stata " Chi sei tu?", la seconda , " Di che cosa hai bisogno? " ha ricevuto una risposta forse inattesa : " Conoscere la lingua italiana, per poter entrare nel mondo del lavoro con una chance ". Detto, fatto : con la collaborazione della parrocchia di Santa Caterina , del Centro Territoriale per l'Educazione Permanente e dell'Associazione Colomba , la "Papa Giovanni" ha immediatamente organizzato un corso pomeridiano di "pronto soccorso linguistico" . Mi piacerebbe fosse l'Associazione a raccontare le" belle storie" nate dagli interventi di molte persone di " buona volontà" . Certo che le " pulizie di primavera" della ditta Valduga, che senza aver cercato di conoscere a fondo questa realtà la spazzano via con grande vigore ( facile essere forti con i deboli, e deboli con i forti ...) , rischiano de vanificare quello che di positivo è stato fatto finora.
In proposito è utile leggere l'ottimo articolo di Giancarlo Rudari pubblicato su " Il Trentino" di quest'oggi e vedere il film" Una volta nato non puoi più nasconderti", che si può prendere a prestito nella Biblioteca Civica...

agli amici

Di Anna è rimasto, sul tavolo della cucina,uno strofinaccio colorato . Lo aveva scelto per me, perchè si accordava con la tinta delle sedie: mi aveva anche portato, dalla sua tenuta siciliana, alcuni limoni gialli di sole . Conservo in me la sua gentilezza e la sua forza, e l'eco del passo leggero con cui è uscita dalla vita.
Anche di Rino mi è rimasto negli occhi il sorriso buono .
Rino ha ancora una mia giacca: devo andare a prenderla, mi viene in mente ogni tanto , poi mi ricordo che anche Rino è andato via. Gliela avevo prestata sull'aereo , al ritorno da un viaggio in Brasile, perchè aveva freddo : ho sempre pensato che ne avrei avutotanto, di tempo, per farmela restituire...
Anche altri amici e amiche, in questi due anni, mi hanno salutata . Mavi, Eustachio, Antonia...Mi hanno salutata con coraggio e insieme con dolcezza . Erano, sono, persone gentili.Li voglio ricordare proprio in questo tempo scomodo e violento, perchè le loro " virtù deboli"mi sorreggono e mi spingono avanti.