venerdì 6 agosto 2010

La conta : Pacco, Posta...

Ricordate il vecchio gioco? Passavano rapidi i vagoni del treno, e noi bambini sulla massicciata li contavamo : non con i numeri- uno, due, tre- ma con una filastrocca : "pacco, posta, visita, partenza". L'ultimo vagone, a seconda di dove era arrivata la conta, ci prometteva una lettera, un regalo, un viaggio, o l'arrivo di un parente. In città è da poco passato un treno , che ha portato una nuova amministrazione. Si è proposta subito in modo affascinante, come l'amministrazione del dialogo con i cittadini . E allora? Allora tempo fa ho letto sui quotidiani che il N. P. C. , il Nuovo Primo Cittadino , mi ha scritto per dirmi (o meglio, per dire a tutti i residenti del centro storico ), che devo spostare la macchina dal parcheggio in cui giace di solito, perchè lì si debbon fare dei lavori. Bello, ho pensato : così si fa. Attenzione a ciascuno, cura anche delle piccole cose. Son passate tre settimane: grazie agli articoli di giornale ho spostato la macchina, che ora vaga per i parcheggi cittadini, ma ancora non ho ricevuto nessuna lettera, come del resto i miei vicini . Magari è la Posta che non funziona. Altrimenti questa bella notizia sarebbe solo un Pacco.
Perchè dialogo, dia/logo, è scambio di parole che quasi si mescolano l'una con l'altra per avvicinare due realtà diverse e magari creandone una nuova ; pensando al dialogo immagino due persone che discutono percorrendo assieme una strada , per decidere assieme dove andare. Lo so per esperienza, è facile proporlo, è difficile praticarlo. Ma temo l'Annuncio del Dialogo, se poi l'orizzonte resta vuoto : pacco, posta, visita, partenza, annuncio...no, nella conta questa parola non ci sta.

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