lunedì 5 settembre 2011

pubblicità- progresso anche a Rovereto ?

Date uno sguardo ad uno dei tabelloni pubblicitari esposti da poco sulle strade della città: è quello di una scuola privata di danza , che usa l'immagine di una bella fanciulla fotografata in modo da mettere in rilievo il lato B, accompagnata da una frase che più esplicita di così non si può:" Per arrivare.....mi sono fatta un c....così ".
So che in molte città italiane pubblicità così volgari sono state rimosse, l'ha fatto ad esempio il sindaco di Bari , Emiliano, che ha ordinato la rimozione di una pubblicità simile a quella comparsa anche nella nostra città.
Il degrado culturale è fatto anche di queste piccole-grandi scivolate, segnalarlo e chiederne la modifica è un piccolo atto di resistenza . Sapendo che ormai solo Resistere non basta, occorre , sempre più, Reagire.

scrittura creativa

Avevamo scommesso che la pulizia dei fianchi della chiesa arcipretale , e dell'edificio dirimpetto, dai graffiti che li affligevano con la loro banalità e sguaiataggine ( niente a che vedere con i mitici " cloro al clero", " felce e mirtillo", ecc. ) sarebbe durata qualche ora ; i più fiduciosi tra noi avevano invece scommesso su qualche giorno di riposo e riorganizzazione dei writers locali.
Beh, incredibile ma vero, tutto è rimasto lindo per quarantotto ore.
Ma, allo scadere dei due giorni, è puntualmente apparso un insulto maiuscolo : " X e Y infami ".
Interessante , l'aggettivo . Anzi, più che interessante, inquietante.
Nel gergo , l'infame è un traditore, uno che ha "parlato"...




Piccoli passi

Per strada, questa mattina : un papà giovane stringe sul petto un neonato, infilato in un marsupio di stoffa colorata . Ha il viso orgoglioso . E intenerito .
Mi ha colpito la sua espressione " materna".
Ho spesso usato questo aggettivo per descrivere la natura delle cure, generose di tempo e di attenzione, assicurate da molte madri ai figli ...
Ma sto vedendone più di un tempo, di questi papà " materni", a spasso con figli piccoli e piccolissimi, capaci non solo di " tenerli" in braccio , ma anche di " con-tenerli" con il proprio corpo, la propria voce. Il " tesoro" pronunciato da un altro giovane padre per rassicurare il bimbo incerto sulla biciclettina senza ruote , è stato per me di altrettanto sollievo .
Perchè anche in questo modo si può forse cambiare lo spaventoso stato attuale delle cose , tornando a piccoli passi a guidare e sorreggere i passi dei piccoli....