lunedì 5 settembre 2011

pubblicità- progresso anche a Rovereto ?

Date uno sguardo ad uno dei tabelloni pubblicitari esposti da poco sulle strade della città: è quello di una scuola privata di danza , che usa l'immagine di una bella fanciulla fotografata in modo da mettere in rilievo il lato B, accompagnata da una frase che più esplicita di così non si può:" Per arrivare.....mi sono fatta un c....così ".
So che in molte città italiane pubblicità così volgari sono state rimosse, l'ha fatto ad esempio il sindaco di Bari , Emiliano, che ha ordinato la rimozione di una pubblicità simile a quella comparsa anche nella nostra città.
Il degrado culturale è fatto anche di queste piccole-grandi scivolate, segnalarlo e chiederne la modifica è un piccolo atto di resistenza . Sapendo che ormai solo Resistere non basta, occorre , sempre più, Reagire.

scrittura creativa

Avevamo scommesso che la pulizia dei fianchi della chiesa arcipretale , e dell'edificio dirimpetto, dai graffiti che li affligevano con la loro banalità e sguaiataggine ( niente a che vedere con i mitici " cloro al clero", " felce e mirtillo", ecc. ) sarebbe durata qualche ora ; i più fiduciosi tra noi avevano invece scommesso su qualche giorno di riposo e riorganizzazione dei writers locali.
Beh, incredibile ma vero, tutto è rimasto lindo per quarantotto ore.
Ma, allo scadere dei due giorni, è puntualmente apparso un insulto maiuscolo : " X e Y infami ".
Interessante , l'aggettivo . Anzi, più che interessante, inquietante.
Nel gergo , l'infame è un traditore, uno che ha "parlato"...




Piccoli passi

Per strada, questa mattina : un papà giovane stringe sul petto un neonato, infilato in un marsupio di stoffa colorata . Ha il viso orgoglioso . E intenerito .
Mi ha colpito la sua espressione " materna".
Ho spesso usato questo aggettivo per descrivere la natura delle cure, generose di tempo e di attenzione, assicurate da molte madri ai figli ...
Ma sto vedendone più di un tempo, di questi papà " materni", a spasso con figli piccoli e piccolissimi, capaci non solo di " tenerli" in braccio , ma anche di " con-tenerli" con il proprio corpo, la propria voce. Il " tesoro" pronunciato da un altro giovane padre per rassicurare il bimbo incerto sulla biciclettina senza ruote , è stato per me di altrettanto sollievo .
Perchè anche in questo modo si può forse cambiare lo spaventoso stato attuale delle cose , tornando a piccoli passi a guidare e sorreggere i passi dei piccoli....

mercoledì 31 agosto 2011

Loss Squinternatos: Ma è...Normale ?

Loss Squinternatos: Ma è...Normale ?

Scommettiamo ?

Al centro ( storico, ovviamente ! ) della nostra città c'è una piazza dal nome importante, piazza San Marco. Le dimensioni dello slargo e della chiesa omonima sono modeste, ma la vista è gradevole. A destra della chiesa corre un vicolo, stretto tra l'edificio ed un vecchio muro, finora istoriati da scritte di giovanile e banale entusiasmo. Nulla di creativo, nulla che sia degno di rimanere all'attenzione dei posteri. Passando di lì con alcuni amici, abbiamo visto all'opera dei volonterosi ripulitori . E ci è venuto spontaneo un pensiero . Sappiamo bene che l'impulso a " lasciare un segno" della propria presenza, del proprio passaggio su pietre, mura, affreschi, è antichissimo e ben documentato; ci aspettiamo dunque che la pulizia eseguita con tanta cura venga tra poco stupidamente sconciata . Abbiamo fatto una scommessa : chi dice ore, chi dice giorni.
Nessuno era disposto a scommettere che le mura sarebbero rimaste intatte. Peccato : vuol dire che, un poco, abbiamo perso speranza e fiducia.


Ma è...Normale ?

La nostra piccola città ospita, ancora una volta, uno dei corsi organizzati dalla Normale di Pisa per orientare i migliori studenti d'Italia nella scelta della Facoltà universitaria da frequentare . Due sere fa incontro il suo direttore organizzativo, che sta passeggiando con alcuni docenti . Ci fermiamo per salutarci, ci conosciamo dalla prima edizione : si dicono entusiasti della nostra graziosa cittadina, fanno i complimenti . Ben graditi.
Peccato che, a poca distanza da lì, in fondo al vicolo del Portello dove ci sono alcuni scalini, un gruppo di fanciulli e fanciulle stia concludendo una performance alcoolica in modo clamoroso, e prolunghi fino a tarda notte la baldoria, ricca di espressioni vocali ed intestinali. Stanno comodi : sono ad un tiro di schioppo dal bar che li rifornisce.
Sul vicolo si affacciano alcune stanze da letto di lavoratori e lavoratrici, tra cui anche infermiere che fanno i turni. Il mattino dopo le incontro e protestano con me, esasperate.
Sono esasperati anche gli inquilini delle case che si affacciano sul vicolo parallelo, la Salita alle Scalette, anch'esso interrotto a metà appunto da scalette e da un provvidenziale bar, che fornisce ai giovanissimi ed incontinenti bevitori anche le sedie per stare più comodi , obbligando chi deve passare di lì a dribblare sia le sedie che i festanti. Sulla folla entusiasta ( dicunt, ed è sempre una oggettiva latina, che non si consumi solo alcool ... ) si aprono le finestre di alcune stanze da letto, ed a volte non c'è verso di dormire, anche fino alle tre del mattino.
I due vicoli scendono in una piazza, anch'essa fortunatamente dotata di bar ed anch'essa ben frequentata. In tutti i tre esercizi i giovanotti e le giovanotte fanno colossali bevute, con conseguenti pisciate, vomitate, urla e fracassi che durano fino a notte inoltrata . Anche i residenti in piazza sono esasperati : agli alcolisti si sono pure aggiunti un paio di motofracassoni velocisti...
Dunque : i proprietari dei bar si guardano bene di sconsigliare ai clienti la sbornia : a loro interessa incassare più money possibile. Militarizzare la piazza ed i vicoli con frequenti passaggi delle forze dell'ordine ? Sarebbe una dissuasione momentanea. E se gli amministratori che abbiamo eletto ( e manteniamo perchè agiscano possibilmente presto e bene ) ne discutessero seriamente, facendosi magari venire qualche idea, che non sia l'ormai famigerato " dispositivo tappi di cera " per gli orecchi dei residenti ?
A meno che non sia passato un altro dispositivo, quello di considerare gli schiamazzi " animazione del centro storico ". Mi pare che sia stata affidata una delega in tal senso ad un consigliere comunale, noto per aver animato , fino al momento del voto, il vuoto ( delle piazze e delle strade ) con il pieno ( del karaoke )
Ma per favore ! Normale è la buona educazione, è il rispetto degli altri, è la condivisione di diritti ma anche di doveri ! Normale è una amministrazione che si dà fare per cambiare le cose!
Come residenti stiamo pensando di organizzarci creativamente.
Alla prossima .

lunedì 29 agosto 2011

ManifestaGiovani : manifestAlcool ?

Bello l'altra sera vedere le due piazze del centro storico animate da Manifesta Giovani : occasione per alcune associazioni cittadine di " fare bella mostra " di sè , presentando la propria attività e coinvolgendo i presenti di tutte le età. Tra le proposte, quella dei ragazzi e delle ragazze del gruppo " Stay Alternative". Quiz per verificare le reali conoscenze sull'alcool, test sulla prontezza di riflessi , piccoli gadget per chi si fermava a " giocare" con loro, racconto della loro esperienza tra i giovani dei bar, avvicinati per proporre , per l'appunto, una " alternativa" allo sballo alcoolico.
Tutto bene, e allora ?
Allora il loro banchetto non l'avrei piantato in mezzo a quelli delle altre associazioni , ma l'avrei messo vicino ai ragazzi ed alle ragazze di uno dei bar della piazza. Mi sarebbe piaciuto assistere ad un incontro " vero" tra i giovani volontari ed i giovani clienti, tutti con i bicchieroni in mano, colmi di buon vino . Alla fine della serata infatti , quello che è rimasto non è il messaggio alternativo, ma le urla scomposte dei giovani sbevazzatori che, fatto il pieno e lo strapieno, hanno risalito urlando le vie del centro storico suscitando le proteste degli abitanti, insultando chi chiedeva di moderarsi, scorrazzando privi di freni inibitori , anche quelli della vescica.
C'è davvero, a Rovereto, un'emergenza alcoolica che si accompagna alla scomparsa del senso della comunità ed al degrado dell'aspetto della città . Urge intervenire : può farlo anche l'Amministrazione, magari mirando meglio l'obiettivo delle proprie manifestazioni : perchè non farle diventare vere e proprie manifestAzioni ?




rosso, giallo, verde... semaforo

A metà del Corso principale della città , all'incrocio di quattro direzioni, c'è un bel semaforo.
Un tempo era " il semaforo" della città, c'era solo quello, " ci vediamo al semaforo", si diceva...
Ora è uno dei tanti : ma , forse per distinguersi dagli altri, dimostra un carattere bizzarro .
Il suo "rosso - stop ai pedoni" è infatti tanto prolungato, che gli appiedati schiacciano con insistenza il bottone di richiamo del verde , pensando che si sia bloccato ed i più impazienti ( o indisciplinati ) attraversano comunque la strada tra una autovettura imprecante e l'altra. Tutti, ma dico tutti i pedoni in attesa, commentano che " quel " semaforo ama solo le macchine .
Alla faccia della città green, very green.
Chi di noi ha l'occasione di andare nel capoluogo, Trento, sa che i semafori cittadini sono davvero " a chiamata" : il pedone schiaccia un pulsante e , nell'arco di un minuto, a volte di qualche decina di secondi, il traffico veicolare si ferma e il pedone attraversa.
Difficile per Rovereto adottare questi dispositivi , che sono verdi anche nel messaggio ? "Tu, pedone, fai bene a lasciare a casa la macchina, se puoi; e io, Comune, ti premio facilitandoti il cammino".
" Quel " semaforo di Rovereto ha un'altra caratteristica : quando finalmente scatta il verde per i pedoni, dura così poco che - verificabile da chiunque - una carrozzina per disabili, una persona con stampella, un anziano...quando scatta di nuovo il rosso è solo a metà strada.
Quale è questo messaggio ?
Prendi la macchina ?
Cosa fai in giro, stai a casa tua ?
Non credo.
Allora occorre maggiore attenzione nelle piccole come nelle grandi cose.
Anche per i colori....

Com'era verde la mia valle...

...era il titolo di un libro scritto da Richard Llewellyn nel 1939, da cui fu ricavato due anni dopo un film di forte impatto, diretto da John Ford. E' la storia della trasformazione di un territorio, naturale ed umano , distrutto dall'arrivo di una società mineraria.
Rifletto : com'era verde la mia città...
E adesso ?
Secondo me lo è un pò meno .
Nonostante il nostro giovane sindaco si sia proposto alle elezioni come un amministratore very, very green. E che sia stato votato anche per questa promessa.
Ma lo è , verde ?
Per l'età , sicuramente.
E per le pratiche ?
Mi sembra un poco stinto.
Un esempio ?
La manifestazione di ieri, domenica 28 agosto. Un rally di macchine da corsa colorate, guidate da bei signori in tuta da eroe , ha sfrecciato per alcune strade della città rombando , ululando, sgasando nelle curve, e terminando l'esaltante percorso in corso Bettini, chiuso per l'occasione.
Dicunt ( in latino questo verbo, " dicono", regge l'oggettiva : soggetto in accusativo, verbo all'infinito ) che la manifestazione abbia avuto uno sponsor politico d'eccezione : un amministratore comunale appassionato di macchine ruggenti, a sua volta pilota velocista. Ma vatti a fidare delle oggettive...
Come ha reagito la città, afflitta dal caldo e da altri problemi ?
E' diventata verde sì, ma di bile. Ho incontrato molti giovani irritati e disturbati da questa esibizione di inquinamento acustico ed ambientale: mi hanno confortata, perchè mi sento, a volte, un grillo parlante senza speranza.
Quei ragazzi, quelle ragazze si chiedevano chi avesse avuto questa bella idea, e quanto fosse coerente con le promesse di un verde sempre più verde nei nostri polmoni e nella nostra cultura.
Non ho saputo rispondere.
Amministrare bene è porre attenzione alle piccole come alle grandi questioni. E dare risposta alle domande. Al post successivo un'altra variazione sul tema del verde.

martedì 12 luglio 2011

Loss Squinternatos: riqualificazione centro storico

Loss Squinternatos: riqualificazione centro storico

riqualificazione centro storico

E' successo.
Le finestre della casa di fronte si sono riaperte, dopo mesi di silenzio e vuoto .
Nei suoi tre piani ci abitava brava gente, con cui abbiamo convissuto serenamente, nonostante la più che stretta vicinanza.
Ma da qualche mese non avevo visto più: i vecchi inquilini : non so quando se ne sono andati.
Abito in centro storico, in una via stretta ed antica, percorsa da molti turisti perchè è molto suggestiva e porta alla " Casa del Mago", ossia al Laboratorio di Fortunato Depero.
Anche le case che si affacciano sulla via sono pittoresche, tutte sono vecchie, alcune antiche ; le loro finestre si toccano, quasi, da un lato all'altro della strada.
Oggi, improvvisamente, i, silenzio ed il vuoto sono finiti : di fronte alla finestra della mia sala si è affacciato infatti un uomo seminudo, sgradevolmente tatuato. Ho capito che era sua la voce altissima, dal tono minaccioso, che aveva imperversato, impastata , per più di un'ora a metà giornata. Avevo pensato che appartenesse agli operai che stanno facendo lavori in una casa vicina.
Minacce, colpi, parolacce.
Quando sono uscita dalla porta di casa, a metà pomeriggio, la testa dell'energumeno sovrastava la strada, sporgendosi apostrofava i passanti, e lo ha fatto anche con me.
Passa in quel momento una macchina dei vigili urbani : li fermo, per segnalare una situazione che mi sembra strana : chi è, da dove spunta quel tizio ?
Mentre parlo con i vigili arriva una donna magra, dal viso sofferente, vestita in modo curioso. Dice che è la sua convivente e che "lo ha mandato lei in galera..."
Si allontana con un vigile, con cui parla a lungo. L'altro rimane con me : il tizio, che alla vista delle divise si era ritirato dietro le persiane, ora si è nuovamente sporto e controll il nostro colloquio.
Un ex detenuto , dunque :
violento? La convivente sussurra ai vigili che quello " è il suo tono di voce".
Sta di fatto che il nuovo inquilino, pronto a riqualificare il centro storico, da questo pomerigio continua ad imperversare con urla, scorregge,soliloqui , sempre affacciato alla finestra che dà su via della Terra. Mi piacerebbe sapere CHI è il proprietario dell'appartamento , quale è il contratto che ha acceso e con chi l'ha firmato.
Mi piacerebbe sapere CHE COSA si può fare per affrontare una situazione che probabilmente è comune nei "bassi" di tutte le metropoli: ossia l'incapacità, da parte di alcune persone, di tenere conto dell'esistenza, nelle vicinanze fisiche e geografiche, di un altro-da-sè che pone dei limiti.
Mi piacerebbe sapere con quali strumenti si potrebbe modificare questa situazione...
Intanto ho chiuso la finestra . Peccato, mi piaceva lasciarla aperta sulla via...

mercoledì 10 novembre 2010

Loss Squinternatos: Zucche contro zucche

Loss Squinternatos: Zucche contro zucche

E.E. :esercenti esasperati

"Esercenti esasperati incontrano il sindaco ", leggo nello strillo di alcuni quotidiani locali. Dentro di me, prima di leggere gli articoli, commento lietamente : oh, meno male, si sono resi conto di quello che accade il venerdì, il sabato e la domenica sera dentro e fuori i bar della città. Illusa !
La loro esasperazione era collegata agli assalti notturni ai loro locali, per forzare i cassetti delle slot machines: sentendosi indifesi di fronte ai pericolosi ladri di spiccioloni, chiedevano al sindaco di aumentare i controlli ai propri sacri beni . Il pensiero che si fossero associati per discutere con il sindaco quali misure prendere per contenere gli entusiasmi alcoolici e tossicodipendenti di molti giovani roveretani , tra cui molti minorenni, era davvero futurista e sommamente ingenuo. Eppure lo vorrei, questo incontro : a meno che i nuovi amministratori, dopo averci consigliato di ficcarci i tappi negli orecchi per non patire i rumori prodotti da efferate band musicali, ci consiglino di indossare anche le mascherine per gli occhi. Non sento, non vedo, e poi ? ci manca solo il non parlo, e abbiamo dimostrato che non è poi così facile governare una città.
Vanno coinvolte le famiglie ? Mi sono chiesta, sabato scorso a proposito della clientela di un bar vicino alla casa in cui abito, chi siano, questi " genitori" : penso che il rientro tardivo di un figlio strafatto sia un " evento concreto" davanti al quale si può stare in silenzio oppure dire qualche cosa... e che cosa ? Che siamo davanti alla prima generazione di giovani fumatori esposti al rischio di un cancro precoce ? Ad una generazione di giovani bevitori esposti al rischio di forti danni cerebrali ?E di forti danni sociali, per i comportamenti che questi giovani burattini adottano quando sono " stupefatti" ? Sabato, comunque, ho telefonato ai vigili rubani, sconfortati per il senso di impotenza che anche loro vivono : infatti, che fare di fronte alla massa dei beventi e dei bevuti ? Non è il consumo di alcool ( vedi un post precedente )che preoccupa, ma l'eccesso del consumo : e se non si dà una risposta collettiva, ogni iniziativa lascia il tempo che trova. A quando un bell'incontro tra esercenti esasperati, amministratori, educatori ?

mi ha scritto Ildebrando

Come sappiamo, ne abbiamo 5 e ce ne chiedono 7, ci avverte Giulio. Perciò sta cercando disperatamente di scovare chi non paga le tasse , controllando minuziosamente le dichiarazioni dei redditi dell'Italia intera. La mia deve essere particolarmente simpatica, dato che è oggetto di regolari indagini. Oppure è così trasparente che è più facile individuare se e come ho versato il dovuto. Come mi disse una volta un avversario politico che presentava interrogazioni sulle delibere da me impostate come assessore all'istruzione , alla mia domanda perchè si ostinasse a setacciare proprio quelle e non altre più intriganti, " almeno le tue le capisco "...
Orbene, Ildebrando , direttore generale dell'agenzia delle entrate , mi ricorda con una gentile missiva che ormai non si deve più allegare alla dichiarazione la documentazione comprovante le spese che si possono detrarre. Che però questa dichiarazione va conservata. Per cui mi chiede di mandargli per posta ( questa è bella! E se, nonostante le raccomandate A/R ecc. , la mia risposta alla sua lettera si perde nel nulla italiano ?)la documentazione, così metteranno a confronto i dati in loro possesso con i miei , ricavati dalle mie carte... Me li immagino, i grandi evasori che sorridendo passano alla chetichella dietro la schiena ingobbita dell'impiegato incaricato di sfogliare le mie ricevute , umettandosi l'indice e ponendo i miei fogli sulla bilancia della giustizia fiscale... E se non lo faccio? Ildebrando, agitando l'indice, mi scrive che in questo caso non potrà credermi, mi farà un altro controllo, e mi chiederà il conto...Giusto, dico io. Attendo con ansia notizia che Ildebrando ha scritto a tutti, proprio a tutti gli italiani. Dopo tutto, come nipote di un Oberispezient della Finanzwache dell'I.R. governo austroungarico ,non posso che essere d'accordo. Il virus del dovere di pagare le tasse me l'hanno inoculato da piccolissima.
Quindi ho conservato religiosamente tutta la documentazione, che gli invierò, pur tremando per la sua sorte ( arriverà, non arriverà ? )
Ah, Ildebrando ! Nome poetico, lavoro ingrato : soprattutto perchè la " collaborazione" fiscale da te invocata è davvero, in questa italia disperata, diventata una sciagurata scelta individuale e non un atto di responsabilità collettiva.

lunedì 1 novembre 2010

Zucche contro zucche

" Vandali distruggono le zucche", è lo strillo che invita a leggere l'articolo di un quotidiano locale. Le zucche sono quelle che decoravano allegramente alcune piazze della città intristita da una pioggia battente, ma ugualmente percorsa da tante famiglie in cerca di curiosità . Assieme alle zucche distrutte, questa mattina facevano bella mostra di sè i " soliti" frantumi di bottiglie di birra. " Paesaggio urbano" cui non riesco a rassegnarmi . Mi piacerebbe pensare che le zucche siano state distrutte da un " commando" fortemente convinto della necessità di tornare a pensare ai santi ed ai morti senza mercanteggiare memorie, ideali, progetti di vita racchiudendoli in un vegetale o coprendoli con un cappello nero a punta . Ma ho imparato, a mie spese, ad essere meno ingenua : il grazioso abbellimento è certamente stato vittima dell'idiozia di zucche umane contraffatte dall'alcool ( ed altro ) , che in lieto gruppo si dedicano all'imbruttimento di se stessi e dei luoghi in cui vivono. Il loro vero terrore è infatti quello di confrontarsi con una possibile bellezza, con una possibile regola , con una possibile buona conversazione. Non condivido per nulla la mercificazione di riti e tradizioni ( anzi, in molti casi neppure quelli ) , ma lo stupido accanimento contro la dimensione collettiva della vita e di alcuni oggetti che la rappresentano ( la panchina, l'altalena ai giardini, e perfino le zucche )mi spingono a chiedermi che cosa si possa fare , tutti insieme, per modificare la situazione. La cattura delle zucche umane ed il loro successivo invio ai lavori nei campi e nelle officine mi sembra improbabile ( tra il resto ne farei accompagnare molte dai genitori ). Una valutazione spassionata di ciò che accade tra molti giovani nel week end potrebbe essere fatta da tutti gli adulti possibili ed immaginabili che abbiano responsabilità pubbliche, anche con il sistema della " messa in situazione reale": ve li immaginate seduti sulle scalette della birreria o in piedi sulle porte dei bar a " guardare"per qualche ora che cosa succede ...?

Un tanto al chilo

" Non avrei mai detto che era minorenne" ha esalato , stupefatto , un semidecomposto anzianotto a proposito della giovanotta K. Colpito dalle straordinarie misure delle sue tette , si è confuso ;una maggiorata così deve per forza essere maggiorenne, ha pensato. Nessuno scrupolo, dunque , nell'introdurre una adolescente , allevata a suon di telepornocrazia , nel regno del principale telepornocrate. Non mi stancherò mai di sottolinare come quest'ultimo sia sorretto da una massa consenziente di uomini e di donne afflitti da impotenza morale e culturale , eterodiretti alla spasmodica ricerca di una potenza sessuale che curi la loro depressione esistenziale. ( eterodiretti in quanto diretti da éteros, ossia l'altro in greco ! ) Ma forse il mefitico complice dei vari Erode , che tolgono agli innocenti la dimensione della trascendenza così necessaria per vivere con gli altri e per gli altri , sapeva benissimo che la maggiorata era minorenne, e perciò l'ha offerta agli amici, uomini impotenti che pesano le donne un tanto al chilo, le acquistano e le consumano. Qualcuno tra noi, genitori od insegnanti o allenatori che siamo, ha certamente incontrato adolescenti come K. Ne abbiamo pertanto conosciuto il linguaggio, i travestimenti, le illusioni , i sogni sballati, le delusioni, i rischi affrontati con la massima incoscienza, ma ne abbiamo percepito anche il desiderio , esplicito od implicito, di avere qualcuno di forte che ne arresti la deriva verso il mondo dei ladri di anime . Che parlano d'amore e di aiuto da perfetti narcisiti ed onanisti . ( Rileggere in proposito le peculiarità del carattere anale studiate da Freud ed i suoi bei saggi sul narcisimo.) Ricordando che lo schermo televisivo è anche lo specchio in cui ci riflettiamo. E viceversa. Sembra che ormai tutti si siano resi conto della mutazione antropologica indotta da vent'anni di telepornocrazia : molti di noi, modesti insegnanti , da tempo, ahimè, " l'avevano detto " .

domenica 31 ottobre 2010

Il Minotauro è ancora qui

Nulla di nuovo sotto il sole italiano , a proposito dei rapporti tra vecchi capopopolo e giovani donne . Molti paesi, molte città sono state governate abbastanza tempo dal feudalesimo , per non ricordare che lo jus primae noctis era prassi consolidata . Rito ancestrale , messo in scena per nutrire il potente di turno con il sangue delle vergini ? Per rianimare il fallo floscio dell'anziano con la vista e la penetrazione di carne giovane ? Rito che continua. Emma , che frequenta tra gli altri anche gli ambienti confindustriali, sa benissimo che non solo Silvio apprezza la freschezza femminile , ma molti suoi colleghi imprenditori si accompagnano con giovani donne siliconate ; Gianfranco ha ereditato dall'uomo con la cuffia una bionda d'asporto ; di più, anche noi, "popolino", osserviamo questo fenomeno tutti i giorni . Lo conosciamo bene, l'anziano che si rianima con la giovane nutrendosi del suo futuro perchè , terrorizzato dallo scorrere implacabile della vita , è desideroso di allontanare la fatale scadenza ; lo conosciamo bene, l'anziano terrorizzato dalle difficoltà crescenti di erigere il proprio organo , che esibisce la giovane per pubblicizzare visivamente la meraviglia di " farcela" ancora . ( Sarebbe necessario analizzare il perchè Susanna si accompagni con i vecchioni, ma la risposta più scontata " lo fa per denaro ", è solo una delle possibilità. La persistenza del patriarcato, che risponde alla difficoltà di organizzare la vita comune affidandosi agli schemi dell'istinto ( la riproduzione sessuale , la competizione tra membri maschi de branco , l'emarginazione od aggressione delle componenti deboli del branco , la sottomissione delle femmine )mi rende molto pessimista rispetto ad un cambiamento di cultura. Sperare che Silvio "cada per questo non è realistico. Troppi sono i maschi italiani consenzienti, anzi conniventi con la ritualità sessuale ( ma per favore non si parli d'amore ! ) dei vecchioni di turno ; di qui il successo di quell'orrenda espressione che non riporto, ma che , in modo perfettamente subliminale, si associa alle feste tribali della fecondità, associate a volte anche agli stupri ; troppe le Susanne che , convinte di vivere in un periodo di carestia ( quella culturale c'è di sicuro ) si offrono al vecchione per essere scelte tra tante e dunque assicurarsi il necessario "nutrimento "( di soldi, di fama ) che le fa sopravvivere : troppo diffuso è il compiacimento di molti maschi verso chi " ce l'ha fatta" ad assicurarsi " carne fresca" . ( Un famoso Luis ebbe l'occasione di dichiarare in pubblico, al termine della chiusura di una campagna elettorale, che doveva tornare a casa presto perchè " aveva la moglie fresca" che lo aspettava....) Attendere Teseo, attendere Arianna, attendere una nuova era senza un Minotauro che divori il futuro dei giovani e delle giovani onesti, puliti, leali, che non si accompagnano con i vecchi laidi e manipolatori ? Attendere è poco ; partendo dalla constatazione che l'homo non si è affatto evoluto e forse non potrà mai farlo, occorre lavorare perchè l'est/etica ( leggete il bel libro di Ugo Morelli, " Mente e bellezza " )torni a governare il nostro tempo ...