mercoledì 31 agosto 2011

Loss Squinternatos: Ma è...Normale ?

Loss Squinternatos: Ma è...Normale ?

Scommettiamo ?

Al centro ( storico, ovviamente ! ) della nostra città c'è una piazza dal nome importante, piazza San Marco. Le dimensioni dello slargo e della chiesa omonima sono modeste, ma la vista è gradevole. A destra della chiesa corre un vicolo, stretto tra l'edificio ed un vecchio muro, finora istoriati da scritte di giovanile e banale entusiasmo. Nulla di creativo, nulla che sia degno di rimanere all'attenzione dei posteri. Passando di lì con alcuni amici, abbiamo visto all'opera dei volonterosi ripulitori . E ci è venuto spontaneo un pensiero . Sappiamo bene che l'impulso a " lasciare un segno" della propria presenza, del proprio passaggio su pietre, mura, affreschi, è antichissimo e ben documentato; ci aspettiamo dunque che la pulizia eseguita con tanta cura venga tra poco stupidamente sconciata . Abbiamo fatto una scommessa : chi dice ore, chi dice giorni.
Nessuno era disposto a scommettere che le mura sarebbero rimaste intatte. Peccato : vuol dire che, un poco, abbiamo perso speranza e fiducia.


Ma è...Normale ?

La nostra piccola città ospita, ancora una volta, uno dei corsi organizzati dalla Normale di Pisa per orientare i migliori studenti d'Italia nella scelta della Facoltà universitaria da frequentare . Due sere fa incontro il suo direttore organizzativo, che sta passeggiando con alcuni docenti . Ci fermiamo per salutarci, ci conosciamo dalla prima edizione : si dicono entusiasti della nostra graziosa cittadina, fanno i complimenti . Ben graditi.
Peccato che, a poca distanza da lì, in fondo al vicolo del Portello dove ci sono alcuni scalini, un gruppo di fanciulli e fanciulle stia concludendo una performance alcoolica in modo clamoroso, e prolunghi fino a tarda notte la baldoria, ricca di espressioni vocali ed intestinali. Stanno comodi : sono ad un tiro di schioppo dal bar che li rifornisce.
Sul vicolo si affacciano alcune stanze da letto di lavoratori e lavoratrici, tra cui anche infermiere che fanno i turni. Il mattino dopo le incontro e protestano con me, esasperate.
Sono esasperati anche gli inquilini delle case che si affacciano sul vicolo parallelo, la Salita alle Scalette, anch'esso interrotto a metà appunto da scalette e da un provvidenziale bar, che fornisce ai giovanissimi ed incontinenti bevitori anche le sedie per stare più comodi , obbligando chi deve passare di lì a dribblare sia le sedie che i festanti. Sulla folla entusiasta ( dicunt, ed è sempre una oggettiva latina, che non si consumi solo alcool ... ) si aprono le finestre di alcune stanze da letto, ed a volte non c'è verso di dormire, anche fino alle tre del mattino.
I due vicoli scendono in una piazza, anch'essa fortunatamente dotata di bar ed anch'essa ben frequentata. In tutti i tre esercizi i giovanotti e le giovanotte fanno colossali bevute, con conseguenti pisciate, vomitate, urla e fracassi che durano fino a notte inoltrata . Anche i residenti in piazza sono esasperati : agli alcolisti si sono pure aggiunti un paio di motofracassoni velocisti...
Dunque : i proprietari dei bar si guardano bene di sconsigliare ai clienti la sbornia : a loro interessa incassare più money possibile. Militarizzare la piazza ed i vicoli con frequenti passaggi delle forze dell'ordine ? Sarebbe una dissuasione momentanea. E se gli amministratori che abbiamo eletto ( e manteniamo perchè agiscano possibilmente presto e bene ) ne discutessero seriamente, facendosi magari venire qualche idea, che non sia l'ormai famigerato " dispositivo tappi di cera " per gli orecchi dei residenti ?
A meno che non sia passato un altro dispositivo, quello di considerare gli schiamazzi " animazione del centro storico ". Mi pare che sia stata affidata una delega in tal senso ad un consigliere comunale, noto per aver animato , fino al momento del voto, il vuoto ( delle piazze e delle strade ) con il pieno ( del karaoke )
Ma per favore ! Normale è la buona educazione, è il rispetto degli altri, è la condivisione di diritti ma anche di doveri ! Normale è una amministrazione che si dà fare per cambiare le cose!
Come residenti stiamo pensando di organizzarci creativamente.
Alla prossima .

lunedì 29 agosto 2011

ManifestaGiovani : manifestAlcool ?

Bello l'altra sera vedere le due piazze del centro storico animate da Manifesta Giovani : occasione per alcune associazioni cittadine di " fare bella mostra " di sè , presentando la propria attività e coinvolgendo i presenti di tutte le età. Tra le proposte, quella dei ragazzi e delle ragazze del gruppo " Stay Alternative". Quiz per verificare le reali conoscenze sull'alcool, test sulla prontezza di riflessi , piccoli gadget per chi si fermava a " giocare" con loro, racconto della loro esperienza tra i giovani dei bar, avvicinati per proporre , per l'appunto, una " alternativa" allo sballo alcoolico.
Tutto bene, e allora ?
Allora il loro banchetto non l'avrei piantato in mezzo a quelli delle altre associazioni , ma l'avrei messo vicino ai ragazzi ed alle ragazze di uno dei bar della piazza. Mi sarebbe piaciuto assistere ad un incontro " vero" tra i giovani volontari ed i giovani clienti, tutti con i bicchieroni in mano, colmi di buon vino . Alla fine della serata infatti , quello che è rimasto non è il messaggio alternativo, ma le urla scomposte dei giovani sbevazzatori che, fatto il pieno e lo strapieno, hanno risalito urlando le vie del centro storico suscitando le proteste degli abitanti, insultando chi chiedeva di moderarsi, scorrazzando privi di freni inibitori , anche quelli della vescica.
C'è davvero, a Rovereto, un'emergenza alcoolica che si accompagna alla scomparsa del senso della comunità ed al degrado dell'aspetto della città . Urge intervenire : può farlo anche l'Amministrazione, magari mirando meglio l'obiettivo delle proprie manifestazioni : perchè non farle diventare vere e proprie manifestAzioni ?




rosso, giallo, verde... semaforo

A metà del Corso principale della città , all'incrocio di quattro direzioni, c'è un bel semaforo.
Un tempo era " il semaforo" della città, c'era solo quello, " ci vediamo al semaforo", si diceva...
Ora è uno dei tanti : ma , forse per distinguersi dagli altri, dimostra un carattere bizzarro .
Il suo "rosso - stop ai pedoni" è infatti tanto prolungato, che gli appiedati schiacciano con insistenza il bottone di richiamo del verde , pensando che si sia bloccato ed i più impazienti ( o indisciplinati ) attraversano comunque la strada tra una autovettura imprecante e l'altra. Tutti, ma dico tutti i pedoni in attesa, commentano che " quel " semaforo ama solo le macchine .
Alla faccia della città green, very green.
Chi di noi ha l'occasione di andare nel capoluogo, Trento, sa che i semafori cittadini sono davvero " a chiamata" : il pedone schiaccia un pulsante e , nell'arco di un minuto, a volte di qualche decina di secondi, il traffico veicolare si ferma e il pedone attraversa.
Difficile per Rovereto adottare questi dispositivi , che sono verdi anche nel messaggio ? "Tu, pedone, fai bene a lasciare a casa la macchina, se puoi; e io, Comune, ti premio facilitandoti il cammino".
" Quel " semaforo di Rovereto ha un'altra caratteristica : quando finalmente scatta il verde per i pedoni, dura così poco che - verificabile da chiunque - una carrozzina per disabili, una persona con stampella, un anziano...quando scatta di nuovo il rosso è solo a metà strada.
Quale è questo messaggio ?
Prendi la macchina ?
Cosa fai in giro, stai a casa tua ?
Non credo.
Allora occorre maggiore attenzione nelle piccole come nelle grandi cose.
Anche per i colori....

Com'era verde la mia valle...

...era il titolo di un libro scritto da Richard Llewellyn nel 1939, da cui fu ricavato due anni dopo un film di forte impatto, diretto da John Ford. E' la storia della trasformazione di un territorio, naturale ed umano , distrutto dall'arrivo di una società mineraria.
Rifletto : com'era verde la mia città...
E adesso ?
Secondo me lo è un pò meno .
Nonostante il nostro giovane sindaco si sia proposto alle elezioni come un amministratore very, very green. E che sia stato votato anche per questa promessa.
Ma lo è , verde ?
Per l'età , sicuramente.
E per le pratiche ?
Mi sembra un poco stinto.
Un esempio ?
La manifestazione di ieri, domenica 28 agosto. Un rally di macchine da corsa colorate, guidate da bei signori in tuta da eroe , ha sfrecciato per alcune strade della città rombando , ululando, sgasando nelle curve, e terminando l'esaltante percorso in corso Bettini, chiuso per l'occasione.
Dicunt ( in latino questo verbo, " dicono", regge l'oggettiva : soggetto in accusativo, verbo all'infinito ) che la manifestazione abbia avuto uno sponsor politico d'eccezione : un amministratore comunale appassionato di macchine ruggenti, a sua volta pilota velocista. Ma vatti a fidare delle oggettive...
Come ha reagito la città, afflitta dal caldo e da altri problemi ?
E' diventata verde sì, ma di bile. Ho incontrato molti giovani irritati e disturbati da questa esibizione di inquinamento acustico ed ambientale: mi hanno confortata, perchè mi sento, a volte, un grillo parlante senza speranza.
Quei ragazzi, quelle ragazze si chiedevano chi avesse avuto questa bella idea, e quanto fosse coerente con le promesse di un verde sempre più verde nei nostri polmoni e nella nostra cultura.
Non ho saputo rispondere.
Amministrare bene è porre attenzione alle piccole come alle grandi questioni. E dare risposta alle domande. Al post successivo un'altra variazione sul tema del verde.