sabato 2 agosto 2008

bottiglie ,e bicchieri

La persona che mi ha insegnato a bere vino ? Mio padre. Decenni fa andava in un paesino vicino alla città, comperava una damigiana di Marzemino da un amico contadino, tornava casa e, nella sua cantina attrezzata per fare mille cose , travasava il vino nelle bottiglie usando il tubo di gomma della " ladra" . Un mezzo bicchiere a pranzo ed a cena l lo versava anche ai figli, ma solo quando avevano raggiunto l'ultimo anno delle superiori. Mia madre invece era astemia per scelta . Suo padre infatti, uomo afffascinante , benestante e scapestrato tanto da essere chiamato " Barabba " , morì alcolizzato a 45 anni. Ce ne ha sempre parlato senza remore , perchè voleva insegnarci a prendere noi le misure dell' alcool da bere, e a non permettergli di prendercele lui . Ci siamo riusciti : ma ricordo ancora lo choc di un incontro con il professor Hudolin, l'inventore della terapia di gruppo AlAnon ( Alcolisti Anonimi ) durante un corso di aggiornamento per educatori . Ci chiese se bevevamo del vino, e di alzare la mano per segnalarlo. Quasi tutti la alzammo, e lui ci gelò definendoci " possibili alcoolisti". La nostra reazione fu risentita , ci sentivamo offesi, ma poi il medico ci spiegò che l'accesso all'alcol poteva, anche senza una precisa volontà, diventare accesso all'abuso. " Non potete sapere come reagirete ad una frustrazione, ad una fatica, ad un dispiacere", ci disse : potreste anestetizzarvi con l'alcool e arrivare all'alcolismo senza neppure accorgervene. O ci potreste arrivare se vi sentite insicuri e l'alcol vi seda l'ansia e vi fa sentire più forti.
Da quel momento ho accettato il rischio segnalato da Hudolin, e per ora sono riuscita a non usare l'alcool nè come sedativo, nè come euforizzante ; per me è ancora un gradevole accompagnamento di ciò che "passa il convento " a tavola, specie se è una tavola di amici.
Credo che l'uso e l'abuso dell'alcool sia uno degli argomenti più importanti da discutere con i giovani : ma non si può farlo solo attraverso una denuncia per diffamazione , quando ti danno dell'alcoolista.
Varrebbe invece la pena spendere un pò di tempo e spiegare chi ti ha insegnato a bere - se bevi, e come e quando usi l'alcool, e segnalare il rischio di farsi del male, assumendolo come medicina dell'anima.
Ci sono tanti studi sulle motivazioni dell'abuso da parte degli adulti : molte sono connesse allo stress . Ce ne sono tanti anche sulle motivazioni all'abuso da parte dei giovani : spesso sono connesse al desiderio di " sballo" da una vita vuota di dialogo , specie tra generazioni diverse .
Giovani come barchette di carta a quadretti , fatte scivolare tra le onde anomale di un tempo scomodo ? Pare di sì: che lezione per loro sarebbe stata allora una conversazione tra generazioni, con l'adulto che li chiama , li rimprovera per quello che hanno detto, ma nello stesso tempo propone , oltre alla moderazione delle parole , anche quella delle azioni , in questo caso quella di eccedere nel consumo di alcool. Una sostanza che , un giorno, servì addirittura a creare lo slogan "Trentino, l'unica regione d'Italia che fa rima con vino ". Slogan che venne ritirato per le proteste di chi stava lottando contro l'abitudine all' abuso, con le scuse dei pubblicitari alla popolazione trentina.
Ma se lo slogan è sparito, non lo è l'alcoolismo in Trentino ; anzi è un fenomeno in espansione tra i giovani. Usando il motto di don lorenzo Milani, I care,mi interessa e me ne occupo, sarebbe doveroso per gli educatori - lo sono anche gli amministratori - fare tanta, tanta buona educazione , con le parole e con l'esempio . Perchè ne è davvero arrivato il momento.
Tutti al lavoro !
Se non ora, quando ?

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