domenica 13 luglio 2008

Carissimo direttore,

mi spiace ma questa volta devo dare ragione al sindaco Valduga ed ai suoi più stretti collaboratori e collaboratrici.

Il prof. Filippo Bulfamante si è comportato davvero malissimo.

Come osa una persona come lui , una volta superata chissà come la selezione per assumere l’ incarico di direttore della Civica Scuola Musicale “R.Zandonai” di Rovereto , sputare nel piatto dove mangia ? “Venire a lucrare a Rovereto” , come giustamente il Sindaco Valduga ha affermato in pubblica riunione, approfittando della momentanea distrazione delle nostre eccellenze musicali cittadine ?

Bulfamante ha dimostrato di essere il furbetto della tastierina : i comitati per la difesa della musica al cinema, della letteratura in cucina , della poesia in camera da letto ( ci vuole, ci vuole ) e della danza idraulica si sono girati un attimo, e sol ! do ! sulla poltrona di direttore si è seduto un tronista extraroveretano.

Ha ragione il sindaco, non si fa così!

Le postazioni al fronte si devono occupare per chiamata urbana con e senza tariffa agevolata, , su risposta a cortese interpello , su energica spinta a pedale, su allegro invito, su delega rinnovabile a quarti di luna, e non attraverso una selezione .

Una volta selezionati come direttori di una importante istituzione culturale , è consigliabile non avere idee proprie, perché si sa, la cultura ( roveretana ) è appannaggio di pochi , storici e fieri personaggi, in grado di sostenere ogni e qualsiasi battaglia purchè essa ( la cultura ) non esca dal recinto entro il quale la hanno confinata, a morire di sconforto, con lo sguardo tristemente rivolto ad oriente e ad occidente, al futuro ed al presente.

Qualora si avessero idee, è consigliabile che esse siano assolutamente compatibili con quelle del sindaco e dei suoi più stretti collaboratori /trici ( ma quanto stringono , sindaco, questi collaboratori/trici ? ).

Se ti assumono al comune di Rovereto, non è conveniente fare di testa tua , ce la rimetti. E’ capitato anche ad un assessore, che aveva spinto per avere Valduga sindaco…

Diciamolo, il sindaco è uno storico: sa che l’ordine feudale aveva rimesso le cose a posto , dopo la rumorosa caduta dell’impero romano e le indisciplinate invasioni barbariche, tutti in ginocchio davanti al sovrano e basta confusioni. Spegnete quel dannato Lume della ragione ! Riportate in città l’ordine ! Di stare ( quasi tutti ) fermi e zitti.

Poi si vedrà.

No, non si fa così, caro Bulfamante ! Non si crea un buon clima di collaborazione tra colleghi, e tra colleghi e personale ; non si mantiene il numero degli alunni, non ci si offre come partner del Conservatorio, del Mart, dell’Università, non si cerca di farsi capire ed apprezzare dalla PAT , non si offrono nuovi insegnamenti, non si apre la scuola alle iniziative della città, non si creano nuove iniziative insieme alle altre scuole del territorio, non ci si collega con persone e città di grande rilievo culturale, non si fa conoscere il nome della Civica Scuola Musicale in tutta Italia : ma chi ti credi di essere ? “Un dei nossi ?”

Ne saprebbero fare di cose migliori, “ i nossi “ ( e le “ nosse” ) , ne saprebbero !

Basta farli direttori/trici, e vedrai.

Qualcosa però l’ hai già vista : sono riusciti a ricreare i conflitti tra colleghi, ad allarmare i genitori ; ma ti hanno “ copiato “ i compiti perché vanno in giro a dire che nella scuola

ci vuole un buon clima di collaborazione tra colleghi , e tra colleghi e personale ; occorre mantenere il numero degli alunni , offrire nuovi insegnamenti, aprire la scuola alle iniziative della città, creare nuove iniziative insieme alle altre scuole del territorio, collegarsi con persone e città di grande rilievo culturale, far conoscere il nome della Civica Scuola Musicale Riccardo Zanonai in tutta Italia.

Per fare tutto questo occorre appaltare quattro precari su cinque e…rimetterti al tuo posto. Fatti più in là, ah, ah, cantavano le sorelle Bandiera ai tempi di Quelli della notte…

E ben ti sta.

Credevi di vivere nel 2008, a carta costituzionale approvata ? Ti sbagliavi di grosso.

Perché noi siamo orgogliosi di abitare ancora il tempo dei vassalli, valvassini e valvassori. Rovereto, se non lo sai, è stata conquistata in battaglia e chi ha vinto se la tiene ben stretta . Fino a soffocarla ?

Neppure qualche buona dose di cordiale riesce a rianimarla.

Credevi di essere premiato perché lavori per amore della cultura e delle sue istituzioni?

Altro sbaglio. Bisogna amare, e molto, le dame ed i cavalieri della corte.

Credevi, vevendo a lucrare a Rovereto, che per questo ti sarebbero rimasti i diritti di pensiero e di parola? Mi dispiace, avendo tu vinto la selezione ( ma come hai fatto ? ) questi diritti sono stati sospesi. Chi entra in comune lavora ( … ) e tace. Prendere o lasciare. Non vorrai far piangere il sindaco !

Per punirti, ti obbligo ad imparare a memoria questa poesia di Trilussa, che mi sembra fare al caso nostro. Recitiamola tutti i giorni, tutti assieme, e raggiungeremo tutti la pace .Eterna. Amen.

LA LIBBERTA DE PENSIERO

Un Gatto bianco, ch’era Presidente

Der circolo del Libbero Pensiero,

sentì che un Gatto nero,

libbero pensatore come lui, je faceva la critica

riguardo alla politica

ch’era contraria a li principi sui.

- Giacchè nun badi a li fattacci tui,

- Je disse er Gatto bianco inviperito,

rassegnerai le proprie dimissione

e uscirai da le file der partito :

chè qui la poi pensà libberamente

come te pare a te, ma a condizione

che t’associ a l’idee der presidente

e a le proposte de la commissione !

- E’ vero, ho torto, ho aggito malamente…

rispose er Gatto nero.

E pè restà nel Libbero Pensiero

Da quela vorta nun pensò più gnente.

Per adeguarmi alla cultura silenziatrice della amministrazione Valduga , non mi firmo : ti dirò chi sono tra quindici giorni od, al più tardi, tra due mesi.

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