domenica 29 giugno 2008

rose, spine e garofali

Nella nostra piccola città , in passato nota come centro di cultura viva e pro/sociale, un giorno è approdato un giornalista della Gazzetta del Sud, Eustachio Garofalo, convolato a nozze con la dolcissima e trentinissima Luisa. Tra le sue ricche doti, prima tra tutte v'è la cordialità semplice ma non per questo poco acuta ; esplosivo e vivificante è il suo desiderio di scambiare parole ed opinioni con tutti , rispettandone le valutazioni e motivando sempre con grande chiarezza le proprie ; l'immenso amore per la musica gli ha fatto fondare uno straordinario gruppo di volontari del Bello, "Gli Amici dell'Opera" , che ha regalato alla città straordinari momenti di informazione, conoscenza, studio, divertimento, insomma di una Cultura che non declina mai nè ad oriente nè ad occidente, e neppure nel futuro presente. Ed al quale mancano del tutto le pubbliche manfrine , ed i pubblici finanziamenti, che accompagnano spesso altre manifestazioni culturali.
Eustachio da qualche anno è ostaggio di una scomoda malattia, che mai gli ha impedito di prendere impegni pubblici e privati e di onorarli, mai gli ha impedito di nascondere o tacere le proprie idee; anche questa , oggi come oggi, sembra proprio una scomodissima malattia.
Gli rendo omaggio per questo : e, sottolineando la sua onestà di intenzioni e pratiche, ricordo che intervenne pubblicamente a proposito del " golfo mistico" ritenuto superfluo dagli architetti restauratori del Civico Teatro Riccardo Zandonai. Chiese anche al nostro e-merito sindaco un appuntamento, per potergli esporre in una conversazione tra uomini adulti le motivazioni della propria richiesta di inserire il golfo mistico nel progetto di restauro.
Ne ricevette un rifiuto sprezzante, espresso con parole che umiliarono la dignità di Eustachio .
Questo gli fece male : non tanto l'opposizione al progetto, ma la " condanna" ad una condizione di inferiorità nel dialogo da parte del primo cittadino, che sempre più spesso, come i suoi più stretti collaboratori /trici , ricorda di essere Primo, e sempre meno spesso di essere Cittadino.
Come Cittadina, caro Eustachio, ti chiedo scusa al posto loro. A nome di tantissimi cittadini e cittadine, che hai saputo e sai avvicinare con semplicità e GRATUITA' al mondo della cultura, ti dico grazie.

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