domenica 29 giugno 2008

rose, spine e formichine

Maria Rosa è una elegante signora, fiorente come il suo nome ; Patrizia è un furetto , gli occhi mobilissimi , un carrellino porta spesa perpetuamente al seguito. La prima era impiegata alla Biblioteca Civica, la seconda è infermiera all'ospedale della città. A casa di Maria Rosa arriva ogni giorno una fila di formichine , di cui lei è la dolce condottiera: ognuna porta un granello di terra per costruire il Grande Formicaio . Vestiti, lenzuola, accessori per la casa, giocattoli...Il compito di Maria Rosa è quello di pulire, lavare, aggiustare con geniali interventi quello che potrà permettere , a chi è privo di tutto od ha davvero poco , di vivere con dignità la comune avventura umana. A Rovereto come in Romania.
Il compito di Patrizia è quello di caricare il carrellino e trasportare , sgambettando, queste specialissime " merci" al luogo di raccolta , da cui partono verso mille direzioni camion, furgoni, automobili . Le due signore sono infatti senza macchina...così la loro catena di distribuzione non soffre per l'aumento del prezzo della benzina ; soffre semmai per il costo di una vita onesta, che richiede una progressiva accelerazione del ritmo di lavoro di queste donne e questi uomini che formano la fila delle formichine .
Non è facile accorgersi del loro instancabile , autoorganizzato e GRATUITO andirivieni, che costruisce una cultura di pace fatta di poche parole e molte azioni.
Mi viene in mente una pagina del Vangelo : nella versione latina, si raccomanda di dare agli altri " quod superest", quello che ci avanza nel piatto, quello che abbiamo in più , ma nella versione greca il messaggio è molto più forte : ci spinge a dare " tò ènesti", quello che c'è DENTRO il piatto... ed anche dentro di noi. Ma questa è un'altra storia.



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