mercoledì 23 luglio 2008

un nuovo gioco > il Piccolo Boia

Quello che mi colpisce , leggendo la notizia del nuovo " gioco" introdotto nel parco milanese dove per un euro si assiste alla esecuzione di un manichino , è la reazione delle madri /padri : e che ci sarà mai di tanto spaventoso ? La sento come una adozione di pensiero corto ( il bimbo/a si diverte e non rompe ) ed una rinuncia al pensiero lungo ( che razza di gioco è questo ? quali possono essere le reazioni emotive di mio figlio /a ? ).
Il pensiero educativo , ahimè, è un pensiero lungo, che costa fatica...se rinunciamo ad adottarlo, condanniamo i nostri figli/e a vivere nell'eterno presente del qui ed ora , e non è detto che questo sia un Bene per nessuno, anzi. Visto poi il nostro qui ed ora!
In secondo luogo, mi pare che stiamo perdendo al facoltà di " sentire CON l'altro/a" le sofferenze fisiche, morali, ma anche le gioie ; di provare EMPATIA con l'altro/a. Dicono sia una capacità umana, ma io ne dubito un pò , visto l'entusiasmo con cui la specie cui appartengo tortura e condanna a morte "gli altri ".
Piuttosto sono convinta che occorra educare alla pratica " non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te stesso/a" ; in versione positiva , educare alla pratica di " comportarsi con gli altri come vorresti gli altri si comportassero con te ". " Ama il prossimo tuo come te stesso", "Agisci con com/passione ...
La sensibilità va coltivata, ma mi sembra che esporre i figli a questo e ad altri giochi serva a coltivarne la insensibilità : so che gli neuroscienziati imputano alla debolezza e/o assenza di un'area prefrontale la incapacità di " mettersi nei panni dell'altro" ; so che i sociologi hanno studiato a lungo gli effetti sul comportamento umano della continua esposizione ad immagini di violenza, ma questi studi non mi risolvono il questito di quanta libertà di scelta ti rimanga.
Se ne rimane, è senz-altro compito degli educatori orientare le picole persone verso l'empatia .

A meno che... quelle madri e quei padri non pensino che in questo nostro mondo serve di più essere violenti che non violenti. Apparentemente è davvero così.
Perhcè devo creare degli spostati, si diranno, dei deboli che verranno calpestati dai bulli di turno, a cominciare dal Grande Bullo , eletto dal popolo italico ? Meglio che imparino per tempo a calpestare ! Facciamoli giocare al Piccolo Boia .

Nel medioevo i boia erano elezionati da una prova particolare : un " verificatore" stringeva i loro testicoli per sentirne la consistenza : se era notevole, questo garantiva che il boia non si sarebbe commosso nè impietosito , di fronte ai condannati eda alle condannate. Si trattava di un rudimentale esame della quantità di testosterono presente nel candidato, che non poteva comportarsi come una madre soccorrevole... Ecco perchè ancora oggi si usa l'espressione " ha le palle" per indicare un tipo tosto.
Mancanza di pietas, mancanza di compassione... oggi sono valutate come pregi, non come difetti ( deficere in latino vuol proprio dire " mancare di " )

Torneremo anche all'obbligo di assistere alle esecuzioni, come spesso accadde nella storia dei popoli di ogni spazio e tempo ?
Popoli nei quali la violenza era ( è... ) istituzionalizzata nei riti della tortura e della esecuzione ?

Mi sembrava avessimo fatto un passo avanti, grazie all'uso della Ragione illuminata , trasformando questa violenza istituzionalizzata in Legge .
Ma anche la Legge , oggi come oggi, in Italia mi pare spesso torturata ed ancora più spesso mandata a morte...
E allora resistiamo, reagiamo ! ha da passà 'a nuttata!

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