giovedì 18 settembre 2008

Malcostume Mezzogaudio ?

Tremendo quello che si legge sui quotidiani locali a proposito dei comportamenti di imprenditori, amministratori, politici, politici/imprenditori e via scrivendo, a proposito della gestione degli appalti . Mi indigna soprattutto la scissione che ormai devasta tanta politica e tanta amministrazione, scissione tra il dire ed il fare, tra comportamenti privati e comportamenti pubblici, scissione che premia i prepotenti, i furbi, gli ipocriti, coloro insomma che vivono nel codice della violenza morale, della menzogna e dell'inganno, e punisce chi adotta ancora il codice della lealtà e della coerenza. Sconforta leggere i commenti di alcuni pesonaggi pubblici, tenendo conto che molti di noi li hanno eletti : " d'ora in poi terremo gli occhi aperti " ( vuol dire che fino a questo momento li avete tenuti chiusi ? ) ; " io l'avevo detto, che ci voleva un comitato etico " ( noi elettori eravamo certi che bastasse un codice etico ); " avrei voluto dimettermi , perchè questa è una brutta botta, ma poi mi sono detto che ho delle responsabilità verso i miei elettori " ( solo adesso, Lorenzo ? e prima ? ) .
C'è da piangere per l'avvilimento .
Perchè se qualcuno in questi anni ha fatto la parte del leone, moltissimi hanno fatto quella dei conigli.
C'erano una volta - in tutta Italia, ed anche in Trentino- degli amministratori pubblici che agivano ispirati da un fortissimo desiderio di giustizia sociale . Si sentivano al servizio dei loro cittadini . Cercavano di dare il buon esempio nelle grandi e nelle piccole azioni di tutti i giorni. Come Giorgio La Pira e Giuseppe Veronesi.
Non ne troviamo molti, oggi.
C'erano una volta imprenditori coraggiosi e leali, che sapevano fondare scuole e centri culturali accanto alle loro fabbriche, come Adriano Olivetti .
Non ne troviamo più di questi , oggi.
E nessuno può chiamarsi fuori: perchè piccoli e grandi aggiustamenti, favori, accordi magari non sempre illegali ma spesso moralmente inopportuni , li si è trovati e li si trova a destra e a manca . Antonio Rosmini scriveva che il politico può scegliere due strade . Accontentare la folla nelle sue richieste economiche immediate, senza un progetto che vada al di là del " qui ed ora" : scelta che assicurerà al politico una "popolarità bastarda" ( sono parole del Rosmini ) . Oppure rinunciare ad accontentare immediatamente la folla, preferendo far crescere la comunità non solo dal punto di vista economico, ma anche dal punto di vista morale , scelta che comporta saggezza e tempi lunghi e che è senz'altro meno popolare , ma garantisce in prospettiva una qualità della vita- interiore, esteriore- molto più alta .
Uno dei modi che mi vengono in mente per reagire alla tristezza è quello di denunciare con forza la scissione tra il livello personale ed il livello pubblico, denunciarlo ogni volta che si verifica , chiedendo a chi vive e pratica questa scissione di ritirarsi .

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