mercoledì 13 agosto 2008

alla stazione dei treni1

Dopo un breve viaggio arrivo nella stazione di casa, con un Eurostar in ritardo di 35 minuti . Nello scompartimento mi hanno fatto compagnia due giovani conterranei proprio male in arnese, che si sono scambiati a voce alta irritati commenti sui ritardi dei treni, sulla quantità di cinesi che hanno invaso le città , sulla concorrenza degli extracomunitari nei posti di lavoro... Un campionario di lamentele " borghesi" che mi incuriosiva uscisse proprio dalla loro bocca ; ho pensato che , lamentandosi in questo modo , volessero sentirsi omologati agli altri passeggeri, e non troppo " diversi". Li aspettava sulla pensilina una ragazza molto giovane con un passeggino , che li ha accolti bestemmiando in modo vigoroso ed esplicito per il ritardo . Tutti e tre se ne sono andati di fretta ...verso dove ? verso quale casa ? Mi ha colpito lo sguardo del bimbo sul passeggino : triste, indifferente, come se ne avesse già viste e sentite abbastanza. Mi sono chiesta : come è nato ? come crescerà? Quando andrà alla scuola materna e ripeterà le bestemmie materne, come reagiranno le maestre ? Non hanno visto i suoi occhi, come oggi li ho visti io...occhi di chi vive senza cura, perchè i " grandi" che stanno con lui forse non ne sono capaci
Qualche minuto dopo altri " grandi" mi hanno fatto pensare , perchè hanno attraversato la strada spingendo i passeggini o facendo correre i piccoli figli a semaforo rosso, in mezzo alle macchine in moto. Nessuno, dico nessuno ha aspettato il verde. Quale è il messaggio?
Neppure questo è un messaggio di cura .

Sei piccolo : ti prendo in carico davvero, per farti diventare grande senza fretta, e con un sorriso. Ti penso mentre faccio le cose, mentre dico le parole.
Se solo potessimo ripartire da qui...


Nessun commento: